Un ciclocomputer è una tecnologia che non può mancare in determinate circostanze: durante un allenamento o una passeggiata in bicicletta oppure più semplicemente per rendere più professionale l’equipaggiamento della nostra cyclette che teniamo in casa. Dunque le modalità con cui poter utilizzare un ciclocomputer sono varie e sicuramente non limitate soltanto a queste. Ma ad ora è bene comprendere quali sono le varie funzionalità di un ciclocomputer, come si compone e quali sono le sue caratteristiche.
Come funziona?
Un ciclocomputer fa uso del cosiddetto Sistema di posizionamento globale, ossia il comunemente chiamato GPS. In particolar modo mediante la connessione triangolare con più satelliti posizionati nella nostra atmosfera o poco dopo fuori, il ciclocomputer riesce a garantire un perfetto riconoscimento della propria posizione sulla mappa.
Vien da sé che tra le principali funzionalità vi è la possibilità di utilizzarlo come un comodo navigatore, esplorare nuove zone e territori, avventurarsi in nuovi sentieri e percorsi. Al riguardo più sarà alta la qualità dell’interfaccia dello schermo e maggiore sarà la qualità di tale funzione. In particolare laddove avessimo uno schermo a colori e touch screen, avremo la possibilità di poter vedere con maggiore nitidezza e inoltre potremo facilmente spostare e posizionare la mappa a nostro piacimento.
La tecnologia del GPS ci garantisce anche tante altre funzionalità, tra queste si evince il cosiddetto contachilometri, ossia la possibilità di poter contare i chilometri percorsi durante un tragitto e visualizzare la velocità con si sta percorrendo e la media di quest’ultima percorsa durante tutto l’allenamento. Ad essa si collega anche la funzione di poter contare le pedalate effettuate lungo tutto un tragitto. Quest’ultime due funzionalità sono maggiormente importanti laddove si dovesse utilizzare il ciclocomputer durante un allenamento in cyclette, divenendo marginale la mappa con il GPS, stando fermi a casa.
Non possiamo escludere nella nostra guida una funzione molto importante nel XXI secolo, ossia la connessione wireless, che molti di questi modelli possono contenere. Da tale funzione, a cascata ne derivano delle ulteriori, tra queste la possibilità di connettere il ciclocomputer al telefono, mediante la compatibilità con Android o iOS e scaricando l’app indicata dal produttore, sarà possibile tracciare i nostri progressi nell’allenamento, salvare i dati di ogni allenamento, le mappe, i percorsi preferiti e tanto altro.
Non solo, la connessione wireless permette di collegare il ciclocomputer ad altri dispositivi diversi dal telefono, così come lo smartwatch o una fascia cardio, da cui potremmo anche misurare i nostri parametri corporei, come ad esempio i battiti del cuore, le calorie consumate, la pressione e l’ossigenazione sanguigna e così via. Al punto che se volessimo creare una triangolazione tra i dispositivi accessori, il telefono cellulare e il ciclocomputer, arriveremo a un punto piuttosto alto di professionalizzazione del nostro allenamento.
Come si compone?
Il ciclocomputer tendenzialmente si compone di una scocca in plastica resistente al punto da poter garantire al tempo stesso la leggerezza, in modo tale da non essere un peso per il manubrio. Oltre a tutto ciò i ciclocomputer vengono spesso composti con materiali impermeabili, i produttori, coscienti del fatto di voler garantire un prodotto che possa essere usato anche durante un allenamento di una giornata piovosa, ai fini di una vendita più efficace, introducono anche questa funzionalità.
Quasi tutte le batterie di un ciclocomputer sono poste in modo tale da poter durare molte ore senza una fonte di energia diretta. Questo lo si compie mediante batterie e dispositivi tendenti al risparmio oppure mediante l’applicazione diretta di una fonte di energia, in questo caso rinnovabile, ossia il calore del sole, con l’apposizione di piccoli pannelli solari intorno allo schermo.
Come si caratterizza esternamente?
Alcuni modelli sono disegnati con una forma aerodinamica, in modo tale da non dover incontrare l’ostacolo dell’aria durante un’alta velocità, così da non subire spostamenti o usura. Ma non tutti hanno questa caratteristica ma in opposto hanno un efficace e resistente braccio con cui installarlo e montarlo sul manubrio, tale da evitare queste sorprese dispiacevoli.
Lo schermo può essere a colori, in bianco e nero o più semplicemente in bit. Ovviamente da ciò dipendono numerose ulteriori funzionalità, è chiaro che uno schermo in bit non potrà garantire la possibilità di visualizzare una mappa, oppure una mappa in bianco e nero sarà meno comprensibile di una mappa visualizzata su uno schermo a colori e ad alta risoluzione. Gli schermi in bit sono anche dotati di retroilluminazione così da poter essere visibili anche al buio, una percentuale di essi godono anche della sensibilità alla luce così che possano illuminarsi con il calar del sole, senza preoccuparci di doverla accendere noi.
Come si installa?
L’installazione pratica di montaggio sul manubrio, nella maggior parte dei casi è piuttosto semplice, trattandosi di dover montare un braccio che avvolge il tubo di ferro con meccanismi ad incastro o più semplicemente con le viti. In ogni caso si consiglia di leggere attentamente il manuale delle istruzioni e accertarsi sempre della compatibilità universale del prodotto.